Pesca all'inglese: consigli e l'attrezzatura migliore
Nella pesca in mare, durante gli ultimi vent'anni, abbiamo assistito ad un progressivo aumento dei pescatori con la canna bolognese, regina incontrastata di porti e scogliere. Parallelamente a questo fenomeno, dovuto principalmente all'efficacia di tale tecnica ed all'apparente semplicità, si è verificato un decremento dei pescatori a canna fissa. Ecco perchè spesso si legge che la canna bolognese ha soppiantato la sua storica rivale, la canna fissa. Il detto afferma che tra due litiganti, il terzo gode... Ed effettivamente è stato così. Una tecnica di origine anglosassone, nata per la pesca in acqua dolce, introdotta in Italia negli anni '80 ed adattatasi perfettamente alle acque marine, non ha subito particolari cambiamenti tra il suo "elettorato". È rimasta sempre in voga, anche al giorno d'oggi. Stiamo parlando della famosa pesca all'inglese: specialità inventata negli anni '60 da Billy Lane in Inghilterra, che è entrata a pieno titolo nel bagaglio tecnico di moltissimi pescatori per la sua praticità e adattabilità alle molteplici situazioni. Oggi la affronteremo sia dal punto di vista tecnico, sia nelle strategie. Vi daremo utili spunti per ampliare le vostre conoscenze e divertirvi con un metodo alternativo, che rappresenta un jolly per la pesca di spigole, orate, cefali, boghe, aguglie, insomma sia pesci grufulatori, sia pesci che vivono a mezz'acqua.
Le attrezzature per la pesca all'inglese
Entrando nel vivo della pesca all'inglese, bisogna necessariamente trattare l'argomento parlando delle attrezzature. Pescare all'inglese richiede canne, mulinelli, monifili e galleggianti piombati specifici. Se la si vuole praticare correttamente, è d'uopo attenersi ad un vademecum tipicamente "british", proprio come fanno i campioni. Le canne, per esempio, sono di due tipi: in tre pezzi, con manico in sughero misto neoprene (o solo sughero), solitamente della lunghezza di 3,90/4,20 e 4,50 metri e della potenza tra i 2 e i 25 grammi. I mulinelli, concepiti per questa meravigliosa tecnica di pesca, hanno frizione anteriore o posteriore, taglia 2500/3000 ed un recupero di 6.2:1, quindi sono particolarmente veloci e con un giro di manovella recuperano anche fino a 70 centrimetri di monofilo. Dunque, il monofilo, altro elemento fondamentale: affondante, di colore nero o marrone, dello 0,14/0,18. Ed ancora i galleggianti piombati, di due tipi, chiamati straight o bodied. Straight, come dice la parola stessa, vuol dire lineare, affusolata, quindi in penna di pavone o plastica tipo cannuccia. Bodied, ovvero con bombatura sottostante, dove è racchiusa la maggior parte del piombo, in balsa o materiale composito. Sono disponibili su Pescaloccasione, in grammature dai 3 grammi in su ( https://www.pescaloccasione.it/galleggianti-e-bombarde/galleggianti-e-bombarde-galleggianti-inglesi.html ).
Come realizzare una montatura per pescare all'inglese
Gli agonisti di canna da riva hanno studiato e sperimentato diverse lenze per la pesca all'inglese in mare. Tra queste ce n'è una che è quasi universale, di notevole efficacia, applicabile sia al contesto portuale, dalla spiaggia e dalla scogliera. La lenza che presentiamo quest'oggi è di semplice costruzione e su Pescaloccasione ci sono tutti gli elementi per realizzarla. Lungo il trave, costituito dal filo madre dello 0,18/0,16 sinking (affondante), faremo passare uno stopper o nodo di fermo in lana. Infileremo successivamente una perlina parastrappi ed un galleggiante piombato bodied da 6/8 grammi con portata +2 . Chideremo tutto con una girella. Riprendendo in mano la lenza, ad una distanza di 1,5 metri, applicheremo un bulk di 4 pallini del n°4 (0,32 gr x 4). Avvicinandoci alla girella, monteremo invece 3 pallini da 0,18 grammi a distanza di 20 centimetri l'uno dall'altro. Eventualmente stingeremo sulla lenza un quarto pallino, a tarare perfettamente il galleggiante, sempre ad altri 20 centimetri. Il terminale, di lunghezza variabile tra i 70 e 120 centimetri, avrà un diametro dello 0,14/0,12.
Vantaggi e strategie per la pesca in mare
I vantaggi della pesca all'inglese sono molteplici. Si può pescare ad altezze differenti, anche superiori alla lunghezza della canna, grazie al nodo di fermo. Il galleggiante vince la forza del vento, grazie al monofilo affondante. Ed ancora, il galleggiante piombato, consente di lanciare a corte, medie e lunghe distanze. Una tecnica polivalente, insomma, che necessita di alcune strategie. Tra queste annoveriamo sicuramente la scelta di pescare a mezz'acqua prede come le aguglie, le boghe, saraghi sparaglioni, castagnole ed altri pesci che si muovono in superficie. Oppure, se si va alla ricerca di pesci di stazza maggiore, come cefali, spigole e orate, bisogna necessariamente sondare e pescare sul fondo, dove avviene il pascolo del pesce. Un'altra strategia riguarda la pasturazione, che dev'essere costante e precisa, costuituita da bigattini o sfarinati. A tal scopo Pescaloccasione propone delle fionde ( https://www.pescaloccasione.it/accessori/accessori-fionde.html ) che aiuteranno nella pasturazione, disponibili in varie potenze e taglie.
Il nostro vademecum è arrivato alla conclusione. Abbiamo terminato il nostro articolo sulla pesca all'inglese. Adesso avete tutte le basi della teoria a vostra disposizione. Ciò che manca è la pratica, da fare in riva al mare, magari con i prodotti di Pescaloccasione, studiati appositamente per praticare al meglio la pesca all'inglese. Buon divertimento!
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