Bigattini: tipologie, pasturazione e innesco
Cos'è il bigattino?
La larva di mosca carnaria, meglio conosciuta come bigattino o cagnotto è una delle esche principe per la pesca ed è adatto per insidiare quasi tutti i pesci presenti nelle nostre acque, sia dolci che salate. Data la grande richiesta da parte dei pescatori viene prodotto in modo artificiale utilizzando scarti di carne (principalmente pollame),esiste anche il bigattino prodotto utilizzando scarti di pesce, ma quest' ultimo ha caratteristiche inferiori rispetto a quello prodotto con la carne poiché tende ad affondare con più fatica.
Tipologie
Oltre al classico bigattino in commercio possiamo trovarne diverse varianti, di diverse colorazioni come il pink (il più utilizzato), l'arancione, il giallo ed il verde, tutti comunque ottenuti mediante la colorazione del bigattino bianco con dei coloranti in polvere. Molto utilizzato soprattutto nel mondo dell'agonismo è il caster che altro non è che il bigattino portato in uno stato più avanzato di maturazione ovvero quando diventa crisalide, la larva si presenta color crema o nocciola, una colorazione tendente al marrone scuro o nero vuol dire che il caster è andato troppo avanti e non è più utilizzabile. Il caster può essere usato sia come innesco sia per la pasturazione ed è ideale sopratutto nelle stagioni più fredde, si potrebbe produrre anche in casa, basta porre i bigattini freschi in una vaschetta e aggiungere abbondante segatura che poi andrà inumidita, successivamente il contenitore andrà riposto in un luogo fresco, privo di sbalzi di temperatura. Ogni 2/3 giorni i bigattini andranno messi in un setaccio per far sì che i bigattini che ancora non hanno iniziato la metamorfosi e che quindi ancora si muoveranno cadranno al di sotto lasciando solo i caster nel setaccio. I caster raccolti si possono conservare in un barattolo riempito con dell' acqua e posto in un frigorifero, il baco al giusto stadio di maturazione affonderà, mentre quelli che sono stati raccolti troppo tardi rimarranno a galla ed è bene toglierli, per il resto consiglio solo di cambiare l' acqua del barattolo di tanto in tanto sopratutto per evitare odori sgradevoli, possiamo anche imbustarli avendo l' accortezza di togliere più aria possibile dal sacchetto creando una specie di sottovuoto e tenerli sempre in frigo. Simili al bigattino in commercio possiamo trovare anche gli orsetti, che sarebbero le larve del tafano, in pratica dei bigattini molto più grandi che vengono utilizzati quasi esclusivamente solo per l'innesco, al contrario degli orsetti invece possiamo trovare anche il raparino, una sorta di bigattino di dimensione molto più ridotta che si può mischiare insieme alla pastura o innescare per insidiare i pesci di piccola taglia.
Quali pesci possiamo insidiare con il bigattino?
Il bigattino come dicevamo prima può essere usato per insidiare quasi la totalità dei pesci presenti nelle nostre acque, gli unici pesci che mi vengono in mente che li disdegnano, ma non completamente, sono i lucci reali, comunemente comunque si usa principalmente per la pesca dei ciprinidi in acqua dolce, mentre in mare pescando dalla riva attireranno spigole, saraghi, orate ombrine, aguglie e altri pesci di scoglio come scorfanetti e salpe.
Tecniche di pasturazione e innesco del bigattino
La pasturazione con questo tipo di esca può essere effettuata in diversi modi, lo si può fiondare direttamente sul nostro galleggiante nel caso in cui stiamo pescando a roubasienne o a bolognese, ma può anche essere incollato e lanciato, sempre con l'ausilio di una fionda, formando delle palline come si fa con la pastura. Se dovessimo avere necessità di farlo affondare più velocemente (questo varia a seconda della tecnica di pesca che stiamo effettuando e dalle condizioni che ci detterà il luogo dove stiamo pescando) possiamo aggiungere al bigattino incollato breccia o quarzite. É possibile utilizzarlo anche per la pesca a feeder, utilizzando appositi pasturatori o si può aggiungere alla pastura, lo stesso vale per il caster che viene comunemente usato come additivo per la pastura, ma adesso andiamo a vedere i molteplici tipi di innesco che si possono fare con il bigattino. Una volta scelta la misura e la tipologia di amo giusta possiamo innescare la nostra larva in vari modi, uno di questi è l'innesco sottopelle, si effettua appuntando il bigattino sull' amo passando quest' ultimo sotto la pelle dell'esca a circa metà del corpo, così facendo avremo una presentazione dell' esca molto naturale in quanto si muoverà come i bigattini che stiamo lanciando. Un altro modo di innescarlo è appuntarlo sulla punta della coda (la parte più tozza e non quella che finisce a punta) passando l'amo nella parte sottostante ai 2 puntini che sembrano occhi, ma che in realtà non lo sono, innescandolo in questo modo il bigattino durerà molto più a lungo, in questo caso possiamo innescare uno o più bigattini, magari alternandone i colori per cercare di movimentare le giornate in cui i pesci si fanno desiderare. Abbiamo poi il metodo classico o a calzetta, in questo caso si passerà l'amo attraverso tutta la larva, partendo dalla coda per uscire dalla testa, l'esca avrà vita breve, ma indubbiamente resterà ancorata all' amo in maniera più decisa rispetto ad altri inneschi resistendo più a lungo, questo ci consentirà di utilizzare lo stesso innesco per più prede e risulterà particolarmente utile in alcune pesche tipo quella dell'alborella. L' innesco a calzetta può essere completato dall' aggiunta di 2/3 bigattini innescati per la coda in modo da poter attrarre anche pesci di taglia superiore rispetto ai piccoli ciprinidi. Poi abbiamo l'innesco a ciuffo che consiste semplicemente nell' innescare più bigattini per la coda creando un’esca molto movimentata e voluminosa.
Conclusione
In conclusione possiamo quindi dire che data la grandissima versatilità il bigattino può essere utilizzato sia in mare che in acqua dolce, dal fiume dove in passata potremmo divertirci catturando barbi e cavedani al carpodromo dove troveremo carpe, carassi e breme che ne andranno ghiotte oppure pescando in mare dalla spiaggia con un pasturatore, all' inglese o con un galleggiante piombato cercando qualche spigola o qualche orata, in poche parole stiamo parlando dell' esca per eccellenza, senza dubbio la più utilizzata in assoluto da tutti i pescatori grazie anche al suo costo contenuto ed il suo grandissimo potere attrattivo.
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